martedì 9 giugno 2009

Caso Berlusconi e i farisei

27.05.2009
Ricordate la sinistra pacifista attorno al 2004? Tutta l’Italia piena di bandiere arcobaleno, manifestazioni di massa, scuole e piazze occupate, appelli di intellettuali, programmi televisivi, ogni giorno articoli su articoli. Sembrava l’emergenza assoluta. I pensosi leader della sinistra e i loro giornali si mostravano allarmatissimi per le sorti del mondo. Ma l’altroieri il tiranno della Corea del Nord ha fatto un test atomico con lancio di missili (ieri ha replicato), un’esplosione paragonabile a Hiroshima, ha perfino provocato un terremoto. Obama ha parlato di minaccia alla pace mondiale, subito l’Onu si è riunito e i giornali del pacifismo nostrano su cosa hanno titolato? Su Noemi. Questo sì che è importante, secondo loro: la festa di compleanno di Casoria. Certo, concede Concita De Gregorio, “direttora” dell’Unità, “succede anche altro. La Corea del nord fa test atomici”, ma volete mettere la quisquilia coreana, liquidata con una riga (una!) dalla “direttora”, rispetto a Noemi.Infatti ecco la copertina dell’Unità: “Illusionismi. Berlusconi e Noemi. Tutti i misteri insoluti”. Ed ecco il titolo del Manifesto: “Pupi e papi”. Il quotidiano Europa sotto la testata ha addirittura tre richiami con foto di Noemi. Direttore d’orchestra naturalmente è La Repubblica che cita Veronica e dedica al caso addirittura due (dicasi due) editoriali affiancati: uno di Giuseppe D’Avanzo (“La prima ammissione tra un rosario di bugie”, titolo lievemente sgrammaticato) e un sermone di Stefano Rodotà (“La menzogna in politica e il diritto alla verità”). Rodotà non si occupa di chi ha teorizzato e praticato sistematicamente l’uso politico della menzogna a copertura di immani crimini di regime: il comunismo, da Lenin in poi, con la connivenza di partiti comunisti e intellettuali. No, l’ardimentoso pensatore si occupa delle bugie su Noemi.Ma torniamo al botto coreano. Cosa volete che sia un’esplosione atomica di potenza paragonabile a quella di Hiroshima, che ha messo in fibrillazione Obama e pure Putin e che spaventa il mondo, a confronto della vicenda Noemi.In fondo questo dittatore coreano, Kim Jong-il mica è Chirac contro i cui esperimenti atomici a Muroroa, nel giugno 1995, tutta la sinistra italica insorse sdegnata. Kim è pur sempre un compagno. Sì, magari un “compagno che sbaglia”, ma un compagno, una personcina. Il “mostro” invece è Berlusconi. E’ alla sua demolizione morale che si dedicano pagine e pagine. E’ lui che è stato ritratto come un “don Rodrigo” lunedì, sulla Repubblica, dal virgineo Gad Lerner. Va capito, Gad. Essendo cresciuto in quel collegio di caste orsoline (tanto delicate d’animo) che fu Lotta continua, per poi approdare fra gli asceti dell’Espresso e i penitenti della Repubblica, Lerner ha visto rigorosamente praticati la più dura astinenza dai piaceri della carne e la monogamia. Dunque questo tenero bocciolo arrossisce di vergogna quando sente le battute ardite del Cavaliere sulle belle donne. Che orrore. Questo premier diventa ai suoi occhi un mostruoso “Don Rodrigo del Duemila”. La stampa “perbene” e la sinistra “al tartufo” da sempre ignorano o mettono in secondo piano quel fenomeno criminale planetario che è stato ed è il comunismo. Ma a Berlusconi non perdonano nulla.Cosa volete che sia se il tiranno coreano negli anni Novanta – sperperando addirittura il 25 per cento del pil in armamenti - ha provocato una carestia che ha accoppato un milione circa di persone. Che volete che sia se in quel paese di 23 milioni di abitanti le vittime del comunismo (instaurato da suo padre, Kim Il Sung) sono state circa 3 milioni, che volete che sia se in questo inferno, tuttora in funzione, le donne dei lager sono ammazzate con bestialità ancor peggiori di quelle degli uomini (“ho visto più volte con i miei stessi occhi” riferisce un testimone “corpi atrocemente seviziati: raramente le donne muoiono in modo tranquillo. Ho visto seni lacerati a colpi di coltello, parti genitali sfondate con il manico di un badile, nuche fracassate a martellate”). Che importa se i neonati delle detenute violentate vengono strangolati o sgozzati, se di recente abbiamo conosciuto l’orrore dei lager per bambini (figli dei “nemici del popolo”), dove fanciulli di 6 o 7 anni che sono sopravvissuti per un decennio ai lavori forzati l’hanno fatto mangiando topi o ragni, che importa se questo inferno continua e se questo regime ha sponsorizzato azioni di terrorismo internazionale e minaccia i vicini con armi nucleari.Notoriamente il vero pericolo pubblico – per la gente perbene della Sinistra – è Berlusconi.Del comunismo nel mondo è disdicevole parlare. Il comunismo italico poi è stato puro e idealista e il provocatore revisionista Pansa che lo diffama va ignorato. Così ora si torna perfino a essere orgogliosamente comunisti. Appena sabato scorso proprio l’Unità dedicava una lusinghiera copertina ad Armando Cossutta che rivendicava “ero, rimango e rimarrò sempre comunista”, annunciando che stavolta voterà Pd per difendere l’Italia da Berlusconi.Sono così accecati da questa ossessione che – pur di attaccarlo – se ne infischiano pure dei disoccupati. La prova? Sempre l’altroieri il cardinale Bagnasco ha aperto l’assemblea della Cei affermando che “i lavoratori non sono una zavorra” e chiedendo garanzie per i licenziati, ma l’Unità su cosa ha titolato? Ovvio, sul mancato attacco dei vescovi a Berlusconi: “Tiepido sulla morale. Bagnasco delude i vescovi”.Capito l’antifona? Stavolta volevano il fervorino morale. Loro che da anni sparano a palle incatenate sui vescovi italiani per i loro richiami alla morale naturale, loro che da anni inalberano bandiere come aborto, unioni gay, esperimenti sugli embrioni e non sopportano che la Chiesa dica la sua. Loro che ogni volta denunciano l’intollerabile interferenza, loro che hanno partecipato al “crucifige” planetario perché Benedetto XVI ha osato mettere in dubbio la sicurezza del preservativo per la prevenzione dell’Aids, ecco, questi signori stavolta volevano che Bagnasco tirasse le orecchie a Berlusconi con un ardente sermoncino morale.Per cosa poi? Per “la vicenda Noemi-Berlusconi”. Ma ad oggi non c’è proprio nulla di censurabile né sul piano morale, né sul piano legale (la sola cosa vergognosa, per ora, è il trattamento riservato dai giornali a questa ragazzina e alla sua famiglia).Volevano che Bagnasco attaccasse Berlusconi perché ha messo nelle liste delle belle ragazze (la “cultura delle veline”). E loro no? O volevano che venisse lanciato un anatema “ad personam” perché “si dice” che a Berlusconi piacciano le belle donne? Ma in questo caso sono proprio sicuri politici, giornalisti e intellettuali della Sinistra di essere delle “sante marie goretti”? Sono sicuri di potersi ergere a giudici? Dove sono tutti questi sessantottini macerati dai digiuni, forgiati dalla castità, sostenitori della verginità e della monogamia? Io sinceramente non ne conosco uno. Non predicavano la fine dei tabù e il libero amore già 40 anni fa?Questa pretesa moralistica “ad personam” è insopportabile. La Chiesa sa che tutti gli uomini sono peccatori. E ricorda a tutti il monito di Gesù: “non giudicate”. Nel Vangelo quegli scribi e farisei che pretendevano di lapidare i cosiddetti “pubblici peccatori” davanti a Gesù, furono fulminati da questa sua risposta: “chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra”. Queste persone perbene furono le uniche contro cui Gesù – che era dolce con tutti, specialmente coi peccatori – si scagliò con parole durissime: “guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che somigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e di iniquità” (Mt 23, 27-28). A chi pensa di esser giusto e poter giudicare gli altri, Gesù ripete: “vi assicuro che i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio” (Mt 21-31). Perché tutti gli uomini hanno bisogno della “carezza del Nazareno”, della sua misericordia. Questo dice la Chiesa. Saggia e materna.
Antonio Socci

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