Nel 1954 l'Unione Sovietica sperimento' la bomba atomica sui soldati dell'Armata Rossa!
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16.07.2006
FONTE: Pravda.ru
Quanti oceani di sangue sovietico sono stati versati in nome dell'ideale comunista? Ricordiamo solo alcuni dei momenti piu' drammatici della storia dell'Unione Sovietica caratterizzati da vere e proprie ecatombi di vite umane: la guerra civile susseguente alla Rivoluzione d'ottobre, la collettivizzazione forzata e la relativa fame organizzata dal regime comunista negli anni '30, le purghe staliniane degli anni 1937/38, i milioni di cittadini sovietici spariti nei labirinti dei gulag, la deportazione in Siberia di intere classi sociali e popoli, nonche' la Seconda guerra mondiale, o meglio, come viene definita in Russia, la Grande guerra Patriottica.
Il poligono di Tozk
Bene o male, pero', tutti questi avvenimenti storici sono conosciuti non solo da noi in Italia ma in tutto il mondo occidentale; decisamente meno conosciuta e' invece l'operazione denominata in codice "Fiocco di neve", avvenuta in Unione Sovietica il 14 settembre 1954, i cui documenti ufficiali sono stati tenuti segreti e ben nascosti dal regime comunista sino all'epoca gorbacioviana.
La "mente" dell'ennesimo genocidio del regime comunista sovietico nei confronti della propria gente, non poteva essere che il sanguinario compagno Stalin il quale, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, spaventato a morte dalla potenza bellica statunitense culminata col lancio delle due atrocemente famose bombe atomiche sulle citta' giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, ordino' agli scienziati sovietici di fare tutto il possibile e soprattutto l'impossibile affinche' anche l'Unione Sovietica potesse disporre della bomba atomica nel minor tempo possibile.
Il divario venne colmato nel giro di 4 anni e dopo alcune sperimentazioni in zone deserte dell'Urss, gia' dopo la morte di Stalin avvenuta nel marzo del 1953, il regime comunista sovietico ebbe la brillante idea di sperimentare la bomba atomica durante un'esercitazione di guerra al fine di poter stabilire in che modo le radiazioni avrebbero potuto influire sia sulle truppe d'attacco che quelle di difesa. Fu cosi' che a 45.000 soldati ed ufficiali di 212 reparti dell'Armata Rossa, ovviamente tenuti all'oscuro dei reali scopi dell'esercitazione, venne ordinato a quattro mesi dall'esperimento, di accamparsi nella zona circostante il poligono di Tozk, una piccola cittadina non lontana dalla citta' di Orienburg nella zona meridionale della Russia, scelto tra l'altro per la somiglianza dell'ambiente circostante a quello tipico dell'Europa occidentale.
Due soldati sovietici muniti di maschera a gas
Gli abitanti delle zone limitrofe vennero evacuati a 50 chilometri dal poligono e l'operazione fu affidata al famoso maresciallo Zhukov, ovviamente al riparo in una casamatta blindata ad un paio di chilometri dall'epicentro, famoso non solo per la presa di Berlino, ma anche e soprattutto per i disumani metodi da lui usati durante la guerra, i piu' famosi dei quali l'utilizzo della fanteria lungo i campi minati tedeschi per spianare la strada ai carri russi, nonche' l'ordine da lui personalmente firmato che prevedeva la repressione dei familiari dei soldati dell'Armata Rossa fatti prigionieri soprattutto a causa di errori da parte dello Stato maggiore, da lui personalmente comandato.
E cosi' il 14 settembre 1954, alle ore 9,33, un aereo dell'aviazione sovietica sgancio' la bomba atomica, chiamata "Tatianka", da un'altezza di 8000 metri. La potenza devastante della bomba, secondo i dati attualmente in possesso degli storici russi, era equivalente a 40 kiloton, cioe' almeno due volte superiore a quelle americane sganciate su Hiroshima e Nagasaki. "Tatianka" esplose ad un'altezza di 350 metri dal suolo, a 280 metri dal punto prefisso in partenza e dopo circa cinque minuti dall'esplosione venne dato il segnale che decretava l'inizio dell'operazione, con lo sfondo di un paesaggio completamente in fiamme e devastato dalla potenza dell'esplosione. A circa 10 chilometri dall'epicentro dello scoppio, dotati di semplice maschera a gas e con la totale assenza di personale medico, i "difensori" avevano il compito di provare su di se' gli effetti delle radiazioni nucleari nelle trincee da loro stessi in precedenza scavate, mentre gli "attaccanti" dovevano attraversare l'epicentro dello scoppio per poi prendere d'assalto le posizioni dei reparti di difesa, mentre in cielo, aerei militari sovietici volavano in tutte le direzioni possibili attraverso e intorno al fungo atomico. Pare che quel giorno il quantitativo di mezzi militari usati, carri, aerei, mortai, cannoni, e di bombe e razzi fatti esplodere, fosse addirittura superiore a quelli corrispondenti l'assalto a Berlino nel maggio del 1945.
Tre giorni dopo, il 17 settembre, l'organo ufficiale del partito comunista sovietico, il giornale "Pravda", pubblico' la nota ufficiale della TASS relativa all'esperimento nucleare su cittadini sovietici, che recitava: "In relazione ai programmi di ricerca scientifica e ai lavori di sperimentazione, tre giorni fa in Unione Sovietica e' stato sperimentato un nuovo tipo di bomba nucleare. I risultati dell'esperimento sono altamente positivi e aiuteranno considerevolmente gli scienziati e gli ingegneri sovietici a risolvere la questione della difesa della nazione da attacchi nucleari". Sulle conseguenze dell'esperimento nemmeno una parola. A proposito dell'esperimento nucleare, va detto innanzitutto che i risultati furono contrassegnati dal timbro "segreto di stato" e che tutte le 45.000 cavie umane furono costrette a firmare un documento secondo il quale giuravano allo stato sovietico di non divulgare tale segreto per i 25 anni a venire. Nemmeno i piu' stretti parenti di questi soldati ed ufficiali sovietici avrebbero dovuto essere al corrente dell'accaduto. Inoltre, gli archivi dell'ospedale della citta' di Tozk relativi al periodo 1954-1980 furono distrutti su ordine del partito comunista sovietico.
Il poligono di Tozk
Ma veniamo alle conseguenze di questo terribile crimine disumano, partendo col dire che i meteorologi sovietici dell'epoca, forse dopo avere un attimino esagerato con la vodka, sbagliarono clamorosamente la direzione del vento relativa al 14 settembre e la nube tossica non si diresse verso le aree spopolate della zona, come da loro previsto, bensi' in direzione della zona di Orienburg per poi spingersi in direzione della provincia di Krasnojarsk. Nemmeno i documenti in possesso dei contemporanei storici russi sono in grado di stabilire con esattezza quante possano essere le vittime di questa follia tra la popolazione civile. Cio' che pero' si sa con esattezza e' che la terza generazione di coloro i quali vissero in prima persona l'esperimento al poligono di Tozk, nasce sprovvista delle cellule naturali che difendono l'organismo umano dal cancro, per cui attualmente vive con una forte predisposizione alle malattie cancerogene.
Sono in pochissimi gli abitanti della zona ad essere oggigiorno ancora in vita e dalla corrispondenza dell'epoca conservata dai parenti traspare in ogni lettera il dolore e l'impotenza nel vedere i propri cari morire nel fior fiore della vita tra sofferenze atroci. In seguito all'esplosione nucleare nessuno dei rappresentanti della popolazione civile fu sottoposto a controlli o visite mediche. Tutti tiravano avanti come potevano, nella maggior parte dei casi morendo a causa di malattie completamente sconosciute. Sintomatico e' il caso di una donna della citta' di Kuibyschev (attualmente Samara), moglie di uno degli ufficiali che prese parte diretta all'esercitazione nucleare: vedendo il proprio marito spegnersi a fuoco lento tra immani sofferenze, decise di indagare in modo autonomo al fine di fare luce sulla cause delle sue disgrazie. Fini' i suoi giorni rinchiusa in un ospedale psichiatrico.
Anche i 45.000 militari che presero parte al disumano esperimento di stampo criminale non furono sottoposti a controlli medici; il tutto venne scrupolosamente occultato ed insabbiato dalle autorita' e agli stessi militari all'epoca non venne rilasciato alcun tipo di documento che ne certificasse la presenza diretta in occasione dell'esperimento atomico. Tutti avevano giurato allo stato sovietico, sotto forma di documento firmato, che per almeno 25 anni avrebbero mantenuto il piu' rigoroso silenzio sull'accaduto. Solamente con l'inizio della perestroika, i pochi superstiti ricevettero i relativi certificati grazie ai quali essi vennero messi sullo stesso piano dei superstiti della sciagura nucleare di Chernobyl. Si calcola che su 45.000 soldati ed ufficiali, attualmente quelli in vita siano non piu' di un paio di centinaia. Tutti gli altri sono morti prematuramente a causa di infarti, ictus e varie forme di cancro senza nemmeno poter fare ricorso all'aiuto dei medici a causa del giuramento. I decessi di massa furono registrati in due precisi momenti: il primo a distanza di 5-7 anni dall'accaduto, il secondo all'inizio degli anni '90. Oggigiorno, tra le poche centinaia di superstiti, circa la meta' e' stata riconosciuta invalida di prima e seconda categoria con malattie dell'apparato cardiovascolare, forme di ipertonia ed arteriosclerosi cerebrale, malattie dell'apparato digerente, nonche' svariate forme di tumori maligni in vari organi del corpo.
L'immagine originale dell'esplosione
A cinquant'anni esatti dal momento in cui 45.000 soldati ed almeno il doppio di civili divennero ostaggi della follia nucleare sovietica, cioe' nel 1994, all'interno del poligono di Tozk venne costruito un campanile, chiamato il Campanile della Memoria, per rendere onore alle decine di migliaia di cittadini sovietici vittime dell'ennesimo genocidio perpetrato dal regime comunista nei confronti del popolo sovietico. Il suono delle campane ricorda il folle crimine di stato, definito all'epoca dallo stesso regime criminale "impresa eroica", esortando la gente a non compiere mai piu' in futuro "imprese eroiche" del genere. Signori, una pagina inedita di cio' che ha rappresentato il comunismo sovietico.
http://italia.pravda.ru/russia/2222-0/
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