26 Maggio 2009
Un centinaio di domande
Arriva dal Movimento sociale, fa il presidente della Camera, sogna una destra che non si chiami “destra”, ma che sia comunque “nuova”. Chi è Gianfranco Fini? Cosa fa? Dove va? E soprattutto: dovunque vada, troverà posto?
di Emanuele Boffi
Il quotidiano Repubblica ha posto dieci domande al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Per non essere da meno, Tempi rivolge cento domande – esagerati! – al presidente della Camera Gianfranco Fini. Diversamente dal giornale di Largo Fochetti, nessun quesito ha risvolti pruriginosi, ma solo qualche lieve curiosità aneddotica s’intrufola in una lista, sostanzialmente, politica. Come dice e scrive Giuliano Ferrara, la “conversione” di Fini è interessante. Tutte le conversioni sono interessanti, perché sono uno shock rispetto a un ordine prestabilito, a un già saputo, a una tradizione. Però ogni cambio di rotta necessita di uno sforzo di spiegazione, di narrazione, di motivazione – e questo vale per tutti, che si sia laicisti o bapapile. Si parla molto durante la vita e si prende posizione via via che la vita ci interroga. I motivi per cui si sostiene qualcosa possono essere rintracciati nel vissuto, nel pregresso, nella storia. Ma se si contraddice quel che si sosteneva fino al giorno prima, sarà pur necessario spiegare lo scarto, o no? Tempi non crede che Fini sia diventato “di” sinistra, però un po’ “de” sinistra lo è diventato.
Un centinaio di domande
Arriva dal Movimento sociale, fa il presidente della Camera, sogna una destra che non si chiami “destra”, ma che sia comunque “nuova”. Chi è Gianfranco Fini? Cosa fa? Dove va? E soprattutto: dovunque vada, troverà posto?
di Emanuele Boffi
Il quotidiano Repubblica ha posto dieci domande al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Per non essere da meno, Tempi rivolge cento domande – esagerati! – al presidente della Camera Gianfranco Fini. Diversamente dal giornale di Largo Fochetti, nessun quesito ha risvolti pruriginosi, ma solo qualche lieve curiosità aneddotica s’intrufola in una lista, sostanzialmente, politica. Come dice e scrive Giuliano Ferrara, la “conversione” di Fini è interessante. Tutte le conversioni sono interessanti, perché sono uno shock rispetto a un ordine prestabilito, a un già saputo, a una tradizione. Però ogni cambio di rotta necessita di uno sforzo di spiegazione, di narrazione, di motivazione – e questo vale per tutti, che si sia laicisti o bapapile. Si parla molto durante la vita e si prende posizione via via che la vita ci interroga. I motivi per cui si sostiene qualcosa possono essere rintracciati nel vissuto, nel pregresso, nella storia. Ma se si contraddice quel che si sosteneva fino al giorno prima, sarà pur necessario spiegare lo scarto, o no? Tempi non crede che Fini sia diventato “di” sinistra, però un po’ “de” sinistra lo è diventato.
1. O no?
2. Gianfranco Fini, nato a Bologna il 3 gennaio 1952, è tifoso del Bologna?
3. Lei ha partecipato alla festa dei venticinque anni di Vola Lazio vola, inno della squadra, con i tifosi e il presidente Claudio Lotito all’Auditorium di Roma in data 26 marzo 2009. Quindi tifa Lazio?
4. Spesso le sue parole collimano con quelle del presidente Giorgio Napolitano. Daniela Santanchè ha detto che lei mira a «salire al Quirinale». Solo cattiverie?
5. Lei rifiuta di definire il Pdl un partito di destra. Se non è di destra, di che cos’è?
6. Di centro?
7. Di sinistra?
8. Ha detto che il Pdl deve essere un partito arioso e plurale?
9. Cosa significa «arioso e plurale»?
10. E a chi si dovrebbe contrapporre?
11. Al Pam, Partito asfittico e monolitico?
12. Giornali. Titolo in prima pagina dell’Unità del 19 maggio: “Fini: no a leggi orientate dalla fede. La destra lo attacca”. Unità, Fini, destra. Dov’è l’errore?
13. Eugenio Scalfari, commentando il suo intervento al congresso del Pdl (“Meno male che Fini c’è”), l’ha chiamata «“compagno” Fini». Compagno?
14. Il Giornale, 19 maggio, pagina 1: «“Terrò il tema dell’immigrazione fuori dalla campagna elettorale”, ha annunciato Fini. Dunque, il presidente della Camera farà campagna elettorale. Non ha specificato per chi». Si sente attaccato dai giornali berlusconiani?
15. Giorgio Bocca ha scritto sul Venerdì di Repubblica che tra lei e Berlusconi c’è un «gioco (collaudato) delle coppie». Siete d’accordo a non essere d’accordo?
16. Filippo Ceccarelli su Repubblica si è chiesto a quale tipo di destra lei miri. «Destra dei diritti?».
17. «Destra Repubblicana?».
18. «Destra sarkozista?».
19. «Destra costituzionale?».
20. «Destra riformista?».
21. E poi ha concluso: «Una destra, insomma, vattelapesca». A quale fra queste pensa?
22. Angelo Panebianco sul Corriere della Sera (“Il paradosso del nuovo Fini”) si è chiesto se le sue svolte le porteranno voti. Le porteranno voti?
23. Si legge sui giornali che lei ha sostituito i suoi storici e fedelissimi colonnelli La Russa, Gasparri, Matteoli con parlamentari provenienti da An quali Perina, De Angelis, Granata, Bongiorno, Moffa, Frassinetti, Malgeri, Raisi, Lo Presti, Laboccetta. Vero?
24. È vero che concorda con loro la presentazione di emendamenti o iniziative in linea con i suoi ultimi pronunciamenti in materia di diritti civili, questioni bioetiche, immigrazione?
25. Uno di loro, Granata, ha detto: «Noi siamo la sinistra del Pdl». Lei è il capo della sinistra del Pdl?
26. Lei è un grande fumatore, e questo le fa onore. Avrà mai una conversione salutista?
27. Nel suo ultimo libro, Il revisionista, Giampaolo Pansa scrive che lei fu infastidito dal successo del suo Il sangue dei vinti. È vero?
28. Sempre ne Il Revisionista Pansa, ricordando la sua condanna della Repubblica sociale di Salò, dice che il suo gesto è stato «coraggioso», ma «non preceduto da alcun confronto all’interno del partito». È vero?
29. Secondo Pansa lei si è comportato come i comunisti dopo il 1989: «Devo fare un nome per tutti? Veltroni. Lui giurava addirittura di non essere mai stato comunista». Lei è come Veltroni?30. Sempre Pansa ha detto che se Veltroni è stato l’uomo del “ma, anche”, lei è l’uomo del “sì, però”. Come risponde?
31. Dice ancora Pansa che «i militanti in An non hanno smesso di pensarla come la pensavano prima di Fiuggi». È vero?
32. Se non devono pensarla più «come prima di Fiuggi», come devono pensarla?
33. Lei ha incontrato le associazioni del mondo omosessuale: Arcigay, Circolo Mieli, Arcilesbica, Gay Project e Gaylib. «Quelle omosessuali – ha detto – sono tendenze affettive che vanno protette». L’Arcigay protegge gli omosessuali da cosa?
34. Pagella scolastica dell’alunno Fini Gianfranco, anno scolastico 1966-67, V ginnasio, Liceo ginnasio L. Calvani, Bologna: Italiano: 5. Latino: 5. Greco: 4. Francese: 4. Esami di settembre: assente. Bocciato. Però l’anno seguente tutti 7 e 8 all’istituto magistrale Laura Bassi e l’esonero totale dalle tasse scolastiche per merito. Che accadde?
35. Come motiva la sua “conversione” scolastica?
36. Lei ha detto che la legge sul testamento biologico preparata dal Pdl è «una legge che impone un precetto. È più da Stato etico che da Stato laico».
37. Qual è l’unico Stato etico conosciuto dalla storia italiana?
38. Lo Stato fascista?
39. Sandro Bondi ha detto che il Pdl è nato nel consiglio dei ministri in cui si è deciso di intervenire sul caso Englaro. Lei non c’era. Lei non c’entra con la nascita del Pdl?
40. A proposito del caso Englaro lei ha detto di «non avere certezze né religiose né scientifiche, ma solo dubbi uno su tutti: qual è e dov’è il confine tra un essere vivente e un vegetale?». In caso di dubbio, quindi, non sarebbe meglio applicare il principio di precauzione?
41. Oppure Eluana era un vegetale?
42. Se era un vegetale perché la mattina in cui è stata trasferita dall’ospedale di Lecco, dove era curata dalle suore Misericordine, alla Quiete di Udine ha tossito?
43. I vegetali tossiscono?
44. Poiché le suore hanno dato la loro disponibilità a curarla, perché non lasciarla loro?
45. è stato meglio affidarla ai medici che l’hanno uccisa?
46. Giusto che i giudici abbiano ricostruito la sua volontà in base a testimonianze non attuali?
47. Giusto che i giudici abbiano ricostruito la sua volontà scartando le testimonianze di chi giurava sulla sua volontà di vivere?
48. Lei ha dichiarato che «solo i genitori di Eluana hanno il diritto di fornire una risposta sulla vita della figlia». Lasciar morire di fame e sete è un diritto?
49. Non dare da bere è un diritto?
50. Non dare da mangiare è un diritto?
51. Il politologo Alessandro Campi, considerato a lei vicino, ha detto a Liberazione (21 marzo) che «prima dello sdoganamento di Berlusconi, l’unico interlocutore del Msi fu Marco Pannella. Se oggi Fini riscopre quelle suggestioni lo fa anche nel solco di quel dialogo». Conferma?
52. La Fondazione Farefuturo di cui lei è presidente ha scritto a proposito del recente digiuno di Pannella che «siamo tutti figli dei suoi digiuni». Tutti?
53. Figli?
54. Grazia Francescato, portavoce dei Verdi, ha detto che lei sulla questione degli immigrati «è più a sinistra di Rutelli e Fassino». Condivide?
55. Lei ha dichiarato che la legge sull’immigrazione Bossi-Fini «ha bisogno di alcuni correttivi». L’opposizione ha preso la palla al balzo e ha detto che «la legge Bossi-Fini non funziona». La Bossi-Fini non funziona?
56. Lei ha detto che occorre «tutelare il diritto d’asilo» durante i respingimenti. Ha letto la dichiarazione al Messaggero dell’ambasciatore libico Hafed Gaddur: «La richiesta d’asilo è diventata una scusa. Perché un uomo che ha diritto allo status di rifugiato dovrebbe imbarcarsi su un gommone e rischiare la vita in mare se può presentarsi all’ambasciata italiana a Tripoli e chiedere asilo?».
57. Ha scritto Avvenire: «Pare proprio che la risposta migliore all’auspicio di Gianfranco Fini per leggi “non orientate da precetti di tipo religioso”, l’abbia data il suo omonimo, presidente della Camera, che appena tre mesi fa ebbe ad auspicare “una laicità non certo aggressiva nei confronti della religione, aliena da degenerazioni laiciste ed anticlericali, aperta al riconoscimento del ruolo attivo e positivo della Chiesa nella società italiana. Una laicità dello Stato che deve però tenere conto che viviamo in un Paese la cui storia è inestricabilmente intrecciata alla vicenda del cristianesimo e della Chiesa romana, perché si possa minimamente immaginare un reciproco disinteresse” (G. Fini, Lettera a La Repubblica, 19/2/2009). L’auspicio è che i due si parlino». Si sono parlati?
58. «Il parlamento deve fare leggi non orientate da precetti di tipo religioso», non è un’ovvietà?59. Paolo Flores D’Arcais commentando la sua frase ha scritto sulla Stampa: «È un’ovvietà in democrazia, ma non in teocrazia». Viviamo in una teocrazia?
60. Quali sono oggi in Italia le leggi orientate da precetti religiosi?
61. Ne può citare almeno una?
62. Oppure dobbiamo pensare che il reato di assassinio è orientato dal precetto “non uccidere”?63. Ma le leggi non nascono forse in parlamento?
64. Altrimenti il parlamento che ci sta a fare?
65. O forse voleva dire che il parlamento, di cui lei è massima carica, fa leggi vaticane?
66. Quindi lei presiede un’assemblea eletta dai cittadini italiani che lavora per il Vaticano?
67. Sulla legge sul testamento biologico lei ha detto che è «una cattiva legge che lede i diritti di libertà». Quali diritti?
68. Quelli di non poter rifiutare idratazione e nutrizione?
69. Si è liberi di suicidarsi, ma esiste un diritto al suicidio?
70. Se l’Italia fa una legge in cui ci si può suicidare per diritto, significa che questa legge non è orientata religiosamente?
71. La legge 40 sulla fecondazione assistita che lei sostenne e votò, è orientata in senso religioso?72. Lei ha votato, promosso, sostenuto una legge orientata in senso religioso?
73. Se una legge non piace si può chiedere un referendum per abrogarla. Lei, infatti, al referendum sulla legge 40, votò tre sì. Il referendum ebbe il 75 per cento di astensione. Significa che al 75 per cento degli italiani non interessa se abbiamo leggi orientate religiosamente?
74. Se la legge 40 è una legge «orientata religiosamente», perché la Chiesa non ammette la fecondazione assistita?
75. La Chiesa fa leggi contro se stessa?
76. Oppure la Chiesa è capace di orientare le leggi, ma non quelle «orientate religiosamente?».
77. Ricorda chi scrisse questa frase: «La proposta di legge sulla procreazione assistita (...) rappresenterà il segno concreto che la politica non rinuncia ad assumere le sue responsabilità sui dati fondamentali della vita sociale e civile»?
78. Ricorda chi scrisse questa frase: «Alleanza nazionale è una forza politica il cui orizzonte di principio coincide con i cardini essenziali del diritto naturale»?
79. Ricorda chi scrisse che «la Destra (in maiuscolo nel testo, ndr) italiana continuerà a lavorare (...) per una legge che non assecondi acriticamente l’avanzamento della tecnica, ma aiuti in concreto la donna e l’uomo che soffrono, nel rispetto del nascituro»?
80. Ricorda che tutte le suddette frasi comparvero sull’Avvenire il 21 luglio 1998 a firma Gianfranco Fini?
81. Il 2 febbraio 1999, giorno in cui alla Camera iniziava l’esame sulla legge, comparve sul Corriere della Sera un articolo: «Questa posizione non deriva da suggestioni confessionali, dal momento che non è la fede ma la natura che affida a un atto personale e cosciente la trasmissione della vita». Chi lo scrisse?
82. Si leggeva inoltre: «Ciò non significa discriminare le convivenze: significa che la convivenza non si può equiparare in tutto e per tutto alla famiglia, così come è descritta dalla costituzione». Chi lo scrisse?
83. Si leggeva ancora: «Va tutelata la vita umana sin dal concepimento, impedendo la distruzione degli embrioni». Chi lo scrisse?
84. Si leggeva da ultimo: «È noto che così cesserebbero gli affari multimiliardari di chi finora ha approfittato del Far West della biogenetica». Chi lo scrisse?
85. Quell’articolo era titolato: “Una lettera di Fini”?
86. In data 31 maggio 1999 fu pubblicato sul Corriere della Sera un articolo sulla legge sulla fecondazione assistita in cui si leggeva: «Chi ha votato a favore del testo non lo ha fatto per ragioni confessionali». Chi lo scrisse?
87. Si leggeva inoltre: «Non è un dogma di fede, bensì una constatazione scientifica che la vita umana, unica, indivisibile e irripetibile, esiste a partire dal concepimento». Chi lo scrisse?
88. Si leggeva di seguito: «Negare l’umanità del concepito non significa essere laici: vuol dire chiudere gli occhi di fronte alla realtà; peggio: equivale ad aprire la porta al nuovo totalitarismo». Chi lo scrisse?
89. Si leggeva infine: «Quando si consente la crioconservazione e la distruzione degli embrioni soprannumerari, (...) è possibile, in nome del compromesso, cedere sulla vita anche di un solo essere umano?». Chi lo scrisse?
90. L’autore, Gianfranco Fini, basava i suoi ragionamenti su dogmi di tipo etico-religioso?
91. La Fondazione Farefuturo, di cui lei è presidente, a proposito delle possibili candidature di veline nelle liste del Pdl ha espresso forti perplessità. Ha scritto Sofia Ventura: «La cooptazione di giovani, talvolta giovanissime, signore di indubbia avvenenza ma con un backgound che difficilmente può giustificare la loro presenza in un’assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche ruoli di maggior responsabilità non è il modo per risolvere il problema della presenza femminile nei luoghi della politica». Nelle elezioni Europee 2004 nella circoscrizione Sud e Isole fu candidata nelle liste di An la cantante Marcella Bella. La signora Bella aveva il giusto background per giustificare la sua presenza sugli scranni del parlamento europeo di Strasburgo?
92. Ha scritto Ventura: «Siamo di fronte ad un modo di fare politica con il corpo delle donne». Alle Europee 2004, fu candidata da An nella circoscrizione centro Solvi Stubing, mai dimenticata protagonista del carosello “Chiamami Peroni, sarò la tua birra”. In quel caso fu fatta politica col corpo delle donne?
93. Solvi Stubing aveva l’adeguato background per giustificare la sua presenza sugli scranni del parlamento europeo di Strasburgo?
94. Ha scritto Ventura: «Questo uso strumentale del corpo femminile denota uno scarso rispetto di quanti hanno conquistato uno spazio con le proprie capacità e il loro lavoro, dall’altro per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima». Alle Europee 2004, fu candidata da An nella circoscrizione centro la showgirl Clarissa Burt, da poco reduce dal reality La Talpa. In quel caso An fece un uso strumentale del corpo femminile?
95. In quel caso fu fatta politica col corpo delle donne?
96. La partecipazione alla Talpa costituisce un adeguato background per affrontare gli scranni del parlamento di Strasburgo?
97. Lei ha detto a proposito dell’articolo di Fare Futuro che proponeva «valutazioni comprensibili, ma eccessive e pertanto non totalmente condivisibili». Quali quelle condivisibili?98. Perdoni la curiosità: ci dice perché indossa spesso una cravatta rosa?
99. Il rosa è un rosso attenuato. È un messaggio subliminale?
100. Risponde?
http://www.tempi.it/prima-linea/006791-un-centinaio-di-domande
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