mercoledì 22 aprile 2009

25 aprile

Grazie America, finalmente il vero 25 aprile
Renato Farina
Pubblicato il giorno: 22/04/09
Berlusconi andrà al cimitero militare di NettunoFa bene Berlusconi ad andare a celebrare la Liberazione e la Resistenza. Ma bisognava scegliere bene il posto. L'ha fatto: Nettuno. Così saldiamo un debito di riconoscenza che saldare è impossibile. Non c'entra Bush, adesso c'è Obama. C'entra quel sacrificio, la bandiera, quel tipo di civiltà che non è solo hamburger e ketchup, ma è saper morire per gli altri, prendersi piombo in corpo per gente che se ne dimenticherà subito. Bè, Berlusconi no, noi no.C'erano un paio di idee nella testa di Berlusconi. A Milano - la sua città - è impossibile. Lì il corteo dal 1994 in poi è un circo di gente che vorrebbe riaprire la macelleria messicana di piazzale Loreto per appenderci lui al gancio.Occorreva allora un luogo nuovo, dove i manifestanti ufficiali vanno poco, e il 25 aprile non ci pensano neanche a recarsi lì, perché dice tutta la verità su quel che è accaduto in Italia. Le verità belle e sottaciute. Di recente aveva scoperto che in Abruzzo una brigata di partigiani italiani, con uniformi angloamericane, e senza più dipendere dal re, avevano espugnato un po' di quel territorio e cacciato i tedeschi. Ma non esiste un luogo simbolico che esprima quelle azioni patriottiche. Andrà allora al cimitero militare di Nettuno dove riposano i soldati americani morti a un passo da Roma. Ci si ricorda del festoso arrivo dei liberatori con i loro carri armati e le caramelle e il cioccolato ai bambini, ma non il sangue versato pochi chilometri lontano dall'Urbe. I soldati americani e polacchi accettarono di mettere a rischio le loro vite in una battaglia violentissima contro le truppe tedesche e quelle della Repubblica sociale, unite nel volere l'occupazione nazista dell'Italia.la testa del capoBerlusconi con questa scelta non vuole contrapporre nella sua testa alleati e partigiani. Non è il tipo. Delinea però una gerarchia che prima di essere una preferenza sentimentale è un fatto. Semplicemente esprime quanto ha avuto in cuore sin da piccolo e che gli storici sempre più mettono in risalto: decisivi per la nostra liberazione furono gli americani. Per fortuna furono gli americani. Ditelo ai polacchi la cui liberazione dal nazismo fu opera dei sovietici. Soldati eroici, certo, quelli con la stella rossa. I quali dopo aver massacrato 22mila ufficiali polacchi a Katyn con un colpo alla nuca, massacrarono i nazisti: non si fermarono lì però, e massacrarono qualsiasi velleità di libertà a Varsavia, a Praga, a Bucarest, Sofia, Tallin, Vilnius eccetera.Meno male che furono gli americani e non i partigiani comunisti a liberarci. Eroici pure i comunisti, vero, verissimo: ma se avessero avuto loro il pallino del destino, ci avrebbero fatto di sicuro rimpiangere il fascismo e avrebbero gareggiato con il nazismo. Se non fossimo stati sotto l'ala di Roosevelt-Truman e di Churchill, ci saremmo trovati con pochi silos e molti gulag. La liberazione senza America sarebbe sfociata nella sua negazione, una liberazione staliniana. Palmiro Togliatti infatti respinse la strada rivoluzionaria non perché fosse un brav'uomo (a Mosca aveva partecipato a purghe sanguinarie contro i suoi stessi compagni italiani) ma per il realismo di Stalin dopo la spartizione di Yalta: perché c'era l'America. E nonostante questo in diverse province del Nord Italia si sperimentò la selezione della specie, eliminando la classe dirigente non comunista per mesi, per anni dopo il 25 aprile. Per fortuna c'era l'America vicina a noi.Anzio. Quanti morti. Berlusconi ha raccontato al Congresso in Washington e poi ancora nel discorso di fondazione del Popolo della Libertà quando suo padre lo accompagnò bambinetto ad un cimitero militare americano e gli fece giurare di rispettare e di amare quella bandiera per riconoscenza a chi aveva levato dal petto di questo Paese il tallone del totalitarismo.Avrei in mente un paio di altri posti, magari per l'anno prossimo. Uno sta in Friuli e sono le Malghe di Porzûs. Grazie a un'iniziativa parlamentare che punta all'unanimità dei consensi (il voto sarà nei prossimi giorni) e per decisione eccellente del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi questo sito boscoso diverrà monumento nazionale, luogo simbolico della Resistenza e della Liberazione.i cattolici assassinatiQui partigiani della Brigata Osoppo, i fazzoletti verdi cattolici, liberali, socialisti furono sterminati con azione premeditata dalla locale Brigata Garibaldi, poiché si opponevano non solo ai nazifascisti ma non volevano che il Friuli passasse nelle grinfie dei comunisti jugoslavi. Tra i cattolici assassinati c'era il fratello coraggioso di Pier Paolo Pasolini (il quale negli anni 60 sostenne con una certa meschinità che il suo Guido sarebbe comunque diventato comunista). Sandro Pertini concesse la grazia inopinatamente all'ideatore di questa strage fraterna oltretutto mai pentito. Poi i comunisti ammisero le colpe, e ci fu una riconciliazione con uno dei preti che aveva inventato questi "fazzoletti verdi".Oppure a Torino c'è la casa di Edgardo Sogno, medaglia d'oro della Resistenza, partigiano monarchico, calunniato in vita perché anticomunista. Un 25 aprile partecipai anch'io alla manifestazione organizzata da Francesco Forte. C'era la polizia intorno: i comunisti e gli anarchici non volevano questa celebrazione.Va bene Nettuno, ci inchiniamo al sacrificio di quei vecchi ragazzi americani per i nostri figli.

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